Altomonte
Balbia, Brahalla, Altofiume, Altomonte, questi sono i nomi che il centro ha avuto dall’epoca classica al1348 quando Filippo di Sangineto decise di chiamarlo col nome che ancora oggi definisce uno dei centri più interessanti della provincia di Cosenza.
La parte alta del paese è dominata dal castello, ampiamente rimodellato nel corso dei secoli, che col suo interessante loggiato si affaccia sulla vallata. Poco distante è, monolitica, la medievale Torre dei Pallotta che prende il nome da una antica famiglia feudataria del luogo. La massiccia costruzione si alleggerisce per la presenza di eleganti bifore gotiche.
Sulla punta opposta del colle si erge il gioiello rappresentato dalla chiesa di Santa Maria della Consolazione, raro esempio di architettura gotica francesizzante in Calabria. La facciata cuspidata si anima con il bel rosone ricostruito sulla scorta dei frammenti superstiti di quello antico, rovinato dal tempo e dai terremoti. Bello è anche il portale, ancora trecentesco. Le valve del portone che si conservano nella chiesa sono opera di valenti artigiani del 1580. L’interno, a navata unica ha subito nel tempo diversi cambiamenti culminati nel grande restauro degli anni Settanta del secolo scorso, durante i quali si è eliminata tutta la veste barocca, elaborata nel periodo in cui la chiesa era stata uno dei punti focali dell’ordine Domenicano in Calabria presente ad Altomonte sin dal 1447.
Dell’arredo medievale restano la tomba di Filippo di Sangineto, fondatore del tempio, notevole esempio di architettura funeraria trecentesca, di stampo napoletano, forse della bottega di Tino di Camaino, la tomba di un ignoto cavaliere, sec. XIV, la tomba di Covella Ruffo del 1447 e la bellissima trifora gotica dell’abside.
Molte altre opere della chiesa sono conservate nell’adiacente museo ospitato nell’antico monastero dei Domenicani. Tra queste opere si annoverano: la tavola della Madonna delle Pere, opera , forse di Paolo di Ciacio, allievo di Antonello Da Messina, la tavola con il San Ladislao di Simone Martini, due tavolette di Bernardo Daddi, i pannelli in alabastro con storie di Cristo e della Vergine, l’Altarolo con scene della Passione di Cristo, una Madonna col Bambino, opera giovanile di Pietro Negroni, valente pittore calabrese che fu tra i lavoranti di Raffaello nelle Logge Vaticane, diversi busti reliquiari in legno dorato, un prezioso armadio barocco da farmacia alcune statuette in alabastro, tra le quali una Madonna di Trapani scolpita nel primo ‘500 e, infine, una serie di preziosi parati liturgici ricamati del XVIII secolo.
Nella parte bassa dell’abitato è degno di nota il Palazzo del Municipio, antico convento dei frati di San Francesco di Paola realizzato nel XVIII secolo con l’adiacente chiesa ampiamente decorata dai dipinti del pittore settecentesco Genesio Galtieri, il quale ha eseguito per primi i dipinti del coro con il ciclo riguardante l’Avvento del Verbo Divino (Annunciazione, Adorazione dei Pastori, Adorazione dei Magi) e poi la decorazione della volta con i dipinti raffiguranti la SS. Trinità, San Francesco di Paola in Adorazione della Vergine col Bambino e, in piccoli ovali, le Allegorie delle Beatitudini. Infine sulle pareti che dividono gli archi delle cappelle il pittore mormannese esegui tre dipinti raffiguranti altrettanti miracoli del grande Santo Paolano, ossia il Passaggio dello stretto di Messina, il Miracolo delle monete e la guarigione di un bimbo.
Interessanti sono i mobili della sacrestia e il grande coro in legni pregiati e arricchito da intarsi dovuti all’artigiano locale Tommaso Battaglia ed eseguiti a partire dal 1775.
Balbia, Brahalla, Altofiume, Altomonte, these are the names that the town has had from classical times to 1348 when Filippo di Sangineto decided to name it with the name that still defines one of the most interesting centers in the province of Cosenza today.
The upper part of the village is dominated by the castle, extensively remodeled over the centuries, which with its interesting loggia overlooks the valley. Not far away is the monolithic medieval Pallotta Tower, named after an ancient feudal family of the place. Themassive construction is lightened by the presence of elegant Gothic mullioned windows.
You can’t leave Altomonte without visiting the church of Santa Maria della Consolazione, located on the town’s main hill. The church is a unique example of French-inspired Gothic architecture in Calabria. The cusped facade is decorated with the rose window, recontructed following the surviving fragments of the ancient one, ruined by time and earthquakes. The portal, still from the 14th century, is also beautiful. The door leaves preserved in the church are the work of skilled craftsmen from 1580.
The interior, with a single nave, has undergone several changes culminating in the major restoration of the 1970s, during which all the Baroque decorations were removed, elaborated during the period when the church was one of the focal points of the Domenican order in Calabria, present in Altomonte since 1447.
Of the Medieval furnishing, the tomb of Filippo di Sangineto remains a remarkable example of 14th century funerary architecture,
Neapolitan in style perhaps from the workshop of Tino di Camaino, the tomb of an unknown kight from the 14th century, the tomb of Covella Ruffo from 1447 and the beautiful Gothic triple lacet window of the apse.
Many other works of the church are preserved in the adjacent museum housed in the ancient Dominican monastery. among these works are: the Madonna delle Pere panel, perhaps by Paolo di Ciacio, a disciple of Antonello Da Messina, the panel with San Latislao by Simone Martini, two panels by Bernardo Daddi, alabaster panels with Christ and the Virgin, the small altar with scenes of the passion of Christ, a Madonna with Child, a youthful work by Pietro Negroni,a skilled Calabrian painter who worked with Raphael in the Vatican Loggias.
There are also different reliquary busts in gilded wood, a precious Baroque pharmacy cabinet, some alabaster small statuettes including a Madonna di Trapani carved in the early 16th century, and finally, a series of precious embroidered liturgical hangings from the 18th century.
In the lower part of the town, the Town Hall building is noteworthy, the ancient convent of the friars of San Francesco di Paola, built in the 18th century with the adjacent Church extensively decorated with paintings by the 18th-century artist Genesio Galtieri, who first executed the choir paintings with the cycle on the Advent of the Divine Word (Annunciation, Adoration of the Shepherds, Adoration of the Magi). Subsequently, he decorated the vault with paintings portraying the Holy Trinity, San Francesco di Paola in Adoration of the Virgin with Child, and, in small ovals, the Allegories of Beatitudes. Finally, on the walls that separate the arches of the chapels, the painter from Mormanno painted three paintings depicting three miracles of the great Saint Paolano namely the Crossing of the Strait of Messina, the Miracle of the Coins, and the Healing of a Child.
The furniture of the sacristy and the large choir, made of precious wood and enriched with inlays by the local artisan Tommaso Battaglia, executed starting from 1775, are also interesting,
Fortino Caterina
Rizzo Valentina
Russo Marta